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QUOMODO SIT OMNIPOTENS CUM MULTA NON POSSIT. ANSELMO D’AOSTA E PIER DAMIANI SULL’ONNIPOTENZA DIVINA

QUOMODO SIT OMNIPOTENS CUM MULTA NON POSSIT. ANSELM OF AOSTA AND PETER DAMIAN ABOUT DIVINE OMNIPOTENCE

RESUMO

L’articolo si propone di analizzare il dibattito che ha caratterizzato l’XI secolo alla luce dell’onnipotenza divina, con particolare riguardo per le riflessioni di Pier Damiani e Anselmo d’Aosta. Dopo aver presentato la disputa tra Lanfranco di Pavia e Berengario di Tours sul ruolo e la funzione dell’ars dialectica, l’articolo si concentra sul De divina omnipotentia di Damiani, mettendo in risalto la radicalità dell’approccio sostenuto dal monaco ravennate. L’articolo procede prendendo in esame la posizione sostenuta da Anselmo nel Proslogion, nel De libertate arbitrii, nel De casu diaboli e nel Cur Deus homo per porre in risalto la centralità dell’approccio anselmiano nella storia successiva della filosofia medievale.

Palavras-chave
Pier Damiani; Anselmo d’Aosta; onnipotenza divina; fede e dialettica; Lanfranco di Pavia; Berengario di Tours

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